Il glifosato è tornato di recente al centro delle polemiche. L’uso dell’erbicida prodotto dalla Monsanto, infatti, potrebbe essere riapprovato dall’Unione Europea nel dicembre 2022, nonostante sia stato definito “probabilmente cancerogeno”. Lo scorso 15 giugno, i quattro stati incaricati di rivalutare l’uso dell’erbicida (Ungheria, Svezia, Paesi Bassi e Francia) hanno consegnato alle autorità europee il loro rapporto, che non segnala proprietà tossicologiche che giustifichino l’esclusione del glifosato dal mercato. A questo punto si attende, entro la primavera del 2022, il parere dell’Agenzia europea per le sostanze chimiche (Echa) e dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa).

A differenza delle autorità regolatorie, l’Iarc (agenzia internazionale per la ricerca sul cancro) considera il glifosato “probabilmente cancerogeno dal 2005”, come sottolinea il giornalista Stéphane Foucart in un articolo per Le Monde. E in base alla legge europea sui pesticidi, un prodotto che rientra in questa categoria non dovrebbe essere autorizzato. Ma le autorità regolatorie europee e statunitensi, a quanto pare, sono di ben altro parere…

Ciò che fa riflettere è che mentre l’Iarc si è basata sui dati della letteratura scientifica o pubblicamente accessibili, gli stati membri hanno preso in considerazione per lo più studi industriali condotti dalle aziende, i cui dati rimangono confidenziali. Dopo la pubblicazione del rapporto dell’Iarc, molte cause sono state intentate negli Stati Uniti. Basti pensare che più di centomila persone colpite da linfoma non Hodgkin (Lnh), dopo aver usato per anni dei pesticidi a base di glifosato hanno chiesto un risarcimento all’azienda statunitense Monsanto, principale produttrice dell’erbicida.

Le discussioni attorno a questo pericoloso erbicida durano ormai da anni, come vi abbiamo già documentato in passato (leggi qui uno dei nostri articoli sull’argomento). Recentemente si è mossa anche l’Effat (la Federazione europea dei lavoratori alimentari, agricoli e del turismo), che ha chiesto di bandire il glifosato e altri pesticidi pericolosi per proteggere la salute dei lavoratori.

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Spesso, inoltre, pesticidi come il glifosato sono anche strettamente legati a eventi di cronaca nera (leggi qui). Ecco perché il loro abbandono da qualunque pratica quotidiana deve essere un obbligo. La nostra azienda, che contrasta gli infestanti con trattamenti completamente naturali, combatte da anni l’utilizzo di sostanze residuali chimiche, tossiche ed estremamente dannose per l’ambiente, per la salute delle famiglie e degli animali domestici. Se anche tu vuoi conoscere la risposta bio e senza pesticidi contro qualsiasi infestante ti basta contattarci al numero 0584 433 198 o inviare una mail a info@ekonore.it.

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